Eccoci. Ci facciamo la guerra per difendere la nostra verità. Funziona così l'istinto di sopravvivenza della razza umana. Distruggiamo ciò che è diverso, perché è meno dispendioso che cambiare la nostra verità.
Ho letto da qualche parte che bisognerebbe rimanere da soli per un po' di tempo, ogni giorno. Ma non lo facciamo mai, il silenzio ci urla, ci scaglia fango. Ci sdoppiamo e inizia la lotta dei due Io. Due se ci va bene.
Allora accendiamo la TV, la ascoltiamo passivamente oppure teniamo lo sguardo incollato su facebook, premendo compulsivamente il tasto home, alla ricerca di qualcosa di nuovo. Qualcosa che ci occupi il tempo, ma soprattutto la mente. Siamo diventati delle specie di sanguisughe delle informazioni, ci nutriamo continuamente di dati, guardiamo foto, scrutiamo tag, clicchiamo link. Tutto per trarre delle conclusioni e catalogare gente, fatti e situazioni.
Lo spionaggio diventa una forma di intrattenimento, evitiamo di muovere il culo per andare a vedere come sta una persona, possiamo vederlo su facebook. Ok, il solito cazzone, sabato si è sparato tre cocktail in discoteca. Sta bene, bella vita. Questo lo rimuovo, ha rotto il cazzo con i suoi post contro il mondo intero. Cosa vuoi che freghi alla gente dei suoi problemi. E questa zoccola? Ma non lo molla mai il bicchiere?! Rimuovi.
Credo che qualcuno farebbe bene ad inventare un chip che permetta di collegare il cervello a facebook, così quando rimuovi qualcuno dagli amici, lo rimuovi anche dal cervello. Qualcuno lo fa già, ma senza chip non so con quanto successo. In ogni caso è un'idea milionaria, credo.
Forse esiste già questo chip, forse è il primo chip immaginario di collegamento con la realtà. Voglio dire, a chi non è capitato di pensare "...vado in questo posto... sai che figata pubblicare le foto su facebook!". Credo sia la prima volta che il virtuale controlla il reale. Poi l'insieme dei virtuali modifica le realtà. Devi stare attento a quello che scrivi, a quello che pubblichi, a chi aggiungi, a cosa commenti. Quello che dici e fai, quando non sei al computer, qualcuno potrebbe pensare che non sei esattamente quello che fai credere di essere. Siamo tutti rockers, ma andiamo all'università e la mattina mettiamo la camicia, ma la sera Sex On the Beach e Marijuana.
Ma se pensate che il problema sia il web e le tecnologie, vi sbagliate. Sono solo il perfezionamento delle nostre necessità. Mark era solo un paranoico, come noi tutti, chi più chi meno.
Tutto questo solo per difendere noi stessi da noi stessi.
Tuco